Non tutti sanno che…
…la canapa, utilizzata sin dall’antichità, è una pianta davvero incredibile, dai mille usi ed altrettanti benefici.
Coltivata in tutto il mondo si possono ottenere svariati prodotti, dalla fibra ai semi, dall’olio ai prodotti quotidiani.
Cenni storici
Originariamente si ritiene che la canapa sia nata nell’Asia Centrale, dove tutt’ora cresce spontaneamente, da qui si è diffusa nel corso dei secoli verso tutte le altre parti del mondo.
E’ stata una delle prime piante coltivate dall’uomo, utilizzata come fibra da abbigliamento sin dal 1500 a.C. ed importata in Europa per la produzione di corde e vele per le navi.
La prima Bibbia, grazie alla stampa a caratteri mobili di Gutenberg, fu stampata su carta di canapa. Anche la Dichiarazione di Indipendenza americana nel luglio 1776 fu stampata sulla medesima carta.
Nei primi decenni del 1900 la Canapa subì un’incredibile campagna denigratoria. Le sue caratteristiche naturali, come la resistenza, la proprietà di adattamento, la velocità di crescita e la facilità di averne in abbondanza ed in maniera diffusa, apparivano come una minaccia agli occhi delle industrie concorrenti.
La Hemp Body Car (in inglese «auto di canapa») o Ford Cannabis fu un prototipo di automobile progettato da Henry Ford ultimato nel 1937. La prima macchina ecologica ricavata da fibre di canapa, e alimentata da etanolo di canapa e completamente biodegradabile.
La pianta di Canapa fu associata alla droga, diventando marijuana; direttamente collegato all’atto di fumare la marijuana, e quindi alla canapa.
Infatti nel 1937 il Congresso americano approvò il “Marijuana Tax Act” e per la canapa iniziò un veloce declino; attraverso un’impopolare tassa di concessione di licenze e regolamentazioni, venne di fatto resa impossibile la coltivazione della canapa dando vita ad un proibizionismo totalitario nel 1970, quando ogni sua specie fu riconosciuta come droga. Fu così che la lunga storia della canapa, economica, sociale e culturale trovò la sua fine.
Grazie alla qualità delle sue canape, a metà del secolo scorso, l’Italia divenne il secondo produttore mondiale di canapa ed il principale fornitore della marina britannica.
Fibra tessile
I tessuti di canapa sono ricavati dalla lavorazione della componente fibrosa dello stelo della pianta, detto “tiglio”. Le fibre sono cave e igroscopiche e la combinazione di queste proprietà dona ai tessuti di canapa un’elevata capacità termoisolante e traspirante insieme, pertanto sono freschi d’estate e caldi in inverno, inoltre la canapa è una tra le fibre naturali più resistenti, tre volte maggiore a quella del cotone e tra le fibre naturali è quella che meglio resiste all’usura e alle deformazioni, grazie a queste caratteristiche un indumento di canapa risulta essere morbido, confortevole, fresco con il caldo e coprente con il freddo, resistentissimo, indeformabile e duraturo.
Ma i tessuti di canapa rivelano altre caratteristiche ancora più speciali: è altamente protettivo poiché filtra il 95% dei raggi ultravioletti, schermanti dai campi elettrostatici, non conducono l’energia elettrica, non irritano la pelle perché sono anallergici e tengono lontani i batteri dalla superficie del nostro corpo perché sono antisettici. Inoltre a contatto con la pelle crea un micromassaggio che favorisce la circolazione sanguigna.
Oltretutto la bellezza della canapa è che non richiede pesticidi per crescere, nessun bisogno di sostanze chimiche per svilupparsi, è del tutto ecologica e di conseguenza amica dell’ambiente.
Il sempre maggiore interesse verso l’ambiente e le scelte green effettuate da giovani e meno giovani hanno permesso un ritorno sempre più massivo dell’uso della fibra di canapa.
E quindi che si può produrre?? In un’unica parola “tutto”: t-shirt, polo, camicie, intimo, felpe, jeans, pantaloni, gonne, vestiti, calze, leggings, ciabatte, occhiali, marsupi, zaini….
Semi ed oli di canapa
Il suo sapore ricorda quello delle nocciole e va utilizzato a crudo per preservarne intatte le straordinarie qualità nutritive e virtù terapeutiche; ottimo per i bambini, è perfetto anche per gli adulti e gli anziani. Scopriamo i suoi molteplici benefici.
Ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di cannabis sativa, l’olio di canapa è un olio vegetale ricco in acidi grassi essenziali dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, attualmente oggetto di studi e ricerche scientifiche.
In particolare, l’olio di semi di canapa è noto per il suo ottimale equilibrio tra omega-3 e omega-6: nessun altro alimento in natura è in grado di garantire una proporzione 3:1, rapporto raccomandato dalle ricerche mediche e dalle più avanzate teorie nutrizioniste. Questa, infatti, è la principale differenza tra l’olio di semi di canapa e gli altri oli utilizzati nell’alimentazione o come integratori alimentari.
L’olio di canapa può essere considerato un vero e proprio integratore naturale utile al benessere dell’organismo sia in fase preventiva che nel trattamento di alcune problematiche. Ottimo condimento a crudo in particolare sulle verdure, quest’olio si può utilizzare anche per via esterna per risolvere dermatiti, acne e altri disturbi della pelle.
Ricordate, quindi, che:
• l’olio di canapa va usato sempre a crudo
• uno o due cucchiaini al giorno sono la giusta dose
• va conservato in frigo una volta aperto
• meglio consumarlo entro un mese
All’olio di semi di canapa vengono attribuite diverse proprietà benefiche, vediamone qualcuna:
• Sistema cardiovascolare. L’olio di semi di canapa aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, fornendo, quindi, un aiuto nella prevenzione cardiovascolare.
• Ossa. L’olio di semi di canapa contiene una buona quota di calcio, potassio e magnesio, tutti minerali che aiutano a preservare la salute delle ossa.
• Pelle. L’assunzione di olio di semi di canapa sembra abbia effetti positivi contro dermatiti, acne ed altri problemi della pelle, soprattutto quelli a carattere infiammatorio, curandoli dall’interno. In caso di problemi della cute, oltre che per via interna, può essere utilizzato anche da spalmare direttamente sulla zona interessata.
• Vie respiratorie. L’olio di semi di canapa per uso alimentare può avere un effetto broncodilatatore e rivelarsi quindi di qualche utilità nei soggetti asmatici.
Per uso cosmetico, sperimentate l’effetto benefico dell’olio di canapa sui capelli: prendetene una piccola dose e massaggiate la cute e tutta la lunghezza dei capelli per alcuni minuti dopo di che risciacquate abbondantemente. In questo modo, con un uso costante, si riduce il problema della forfora e si rendono più forti e lucenti i capelli.
Attualmente, l’uso dell’olio di semi di canapa nell’asma è oggetto di studi che cercano di comprendere come utilizzarlo al meglio. Sembra che apporti anche benefici in caso di sinusite e altre affezioni delle alte e basse vie respiratorie.
L’olio di canapa è un prodotto adatto a tutti, bambini e anziani compresi. Non esistono quindi particolari controindicazioni al suo utilizzo se non quello, come per tutte le cose, di non eccedere nelle dosi e di non utilizzarlo cotto. Se vi state poi preoccupando della presenza in quest’olio del Thc, principio attivo della cannabis, potete stare tranquilli dato che bisognerebbe bere litri e litri di olio per avere in corpo una concentrazione rilevante di tale sostanza.
Bio-edilizia
Con il termine bioedilizia (nota anche come edilizia sostenibile) ci si riferisce a strutture e processi di costruzione rispettosi dell’ambiente ed efficienti nel consumo di risorse durante tutto il ciclo di vita di un edificio: dai lavori di posa alla progettazione, costruzione, funzionamento, manutenzione, ristrutturazione e demolizione.
Si tratta di un campo innovativo in cui i prodotti che ne derivano e gli utilizzi che se ne fanno sono ancora in via di sperimentazione, anche se i risultati sono già soddisfacenti.
E’ un materiale ecosostenibile, riciclabile, rinnovabile, da cui si ottengono fiocchi, feltri, materassini, pannellature, mattoni, vernici, smalti, colle, biocompositi e tessuti per il rinforzo strutturale. Ha caratteristiche quali leggerezza, traspirabilità, resistenza a muffe ed insetti, resistenza al fuoco, alto potere isolante (sia termico che acustico), igroscopicità (è un regolatore di umidità, cioè la accumula quando è in eccesso e la rilascia quando l’aria è troppo secca). Si può utilizzare come isolante e negli imballaggi, ad esempio come sostituto del polistirolo e di altri derivati del petrolio. Attraverso un processo di polimerizzazione si ottengono bioplastiche degradabili e non inquinanti, colle, resine, vernici. Per le sue ottime capacità di isolante termico ed acustico, dalla canapa si producono pannelli da inserire nelle murature, nei sottotetti, nei pavimenti, nei controsoffitti, nei divisori interni, sia in edifici ex–novo che nelle ristrutturazioni.
Per questo, si stanno moltiplicando sperimentazioni di edifici con struttura portante in legno e murature con blocchi prefabbricati o getti in opera di biocomposti canapa e calce, e malte, isolanti e intonaci di canapa: una nuova edilizia Carbon Free.
Composizione chimica
La Cannabis contiene centinaia di sostanze chimiche, delle quali circa sessanta appartengono alla classe dei cannabinoidi (i componenti psico-attivi). Chimicamente i cannabinoidi sono terpenoidi, cioè molecole non polari e quindi hanno bassa solubilità in acqua (è per questo motivo che il The di marijuana è leggero). La concentrazione dei cannabinoidi psicoattivi varia dall’1% al 15% nelle piante e può arrivare fino al 60% nelle resine e negli oli e, tra le varie specie esistenti, il delta9-Tetraidrocannabinolo (THC) è il più abbondante.
Molti degli effetti dei cannabinoidi sono dovuti alla sua azione nel sistema nervoso centrale: il THC provoca un aumento della liberazione di dopamina.
La cannabis (Marijuana) viene usata come droga, viene generalmente fumata. Gli effetti sono rapidi e durano fino a quattro ore. Tra questi i più comuni sono: benessere, felicità o euforia, dissociazione di idee, cambiamenti della percezione (vista, udito, tatto), rallentamento del tempo e perdita di attenzione; mentre raramente si verificano casi di allucinazioni o illusioni. Di solito c’è anche un aumento dell’appetito e possono esserci anche effetti negativi come ansia, panico o paranoia.
La sostanziale differenza sta nella quantità di THC, nella canapa si ha un livello massimo di THC dello 0,6%, ed è praticamente impossibile ottenere un effetto psicoattivo anche assumendone grandi quantità. Quindi assumendo la canapa si otterranno semplicemente le proprietà benefiche derivanti dai cannabinoidi, utilizzati con successo come farmaci antiemetici (contro il vomito o la nausea) durante la chemioterapia, come analgesici, contro le convulsioni, per rilassare i muscoli e come vasodilatatori nell’asma bronchiale e per il trattamento dei casi di anoressia derivanti dall’AIDS.
In Canada ne è consentita la coltivazione ad uso personale da parte dei malati di epilessia, mentre in 8 stati degli USA il THC viene somministrato, dietro speciale prescrizione medica per varie malattie.